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Il Content Marketing: uno strumento per ogni freelance

In un mercato sempre più invaso dai brand e con i canali di comunicazione sempre più saturi, poter contare su una buona strategia di content marketing risulta fondamentale.

Copywriter, social media manager, grafici e videomaker sono solo alcune delle figure che sono toccate indirettamente del content marketing, ma se vuoi essere performante e avere un vantaggio competitivo sul mercato, devi affidarti a uno stratega che coordini il processo: il content marketer.

Definizione

Content marketing

Prima di capire il ruolo del content marketer, proviamo a dare una definizione di content marketing.

Il content marketing è un insieme di tecniche volte a creare e condividere contenuti visuali, testuali o audio legati a un brand. Non solo, l’obiettivo della creazione di questi contenuti deve portare un valore aggiunto a chi ne usufruisce, con il fine di legare un utente a un marchio.

Alcuni esempi di content marketing sono gli articolo di blog, gli e-book, le newsletter, i video blog, le infografiche, i podcast e così via.

L’esempio più famoso di Content Marketing è quello della Guida Michelin che, al giorno d’oggi, rimane il punto di riferimento per la ristorazione di alto livello, detta anche “stellata” (neologismo nato proprio grazie a questa Guida).

Il noto marchio di pneumatici Michelin, in origine, aveva pensato di fornire una guida cartacea che potesse rivelarsi utile per tutti gli automobilisti che, viaggiando, si ritrovavano ad aver bisogno di consigli sulle migliori strade da percorrere e su dove mangiare.

Il valore aggiunto offerto al cliente, rende la Guida Michelin il case study ideale per capire lo scopo ultimo del content marketing, che rimane lo strumento di marketing ideale in ogni fase del funnel utente: dalla brand awareness alla revenue.

Come impostare una strategia di content marketing

 

  1. Il primo step, il più importante, è l’analisi del target: solo in questo modo avremo a disposizione i dati su cui lavorare per tarare la creazione dei contenuti sulle esigenze degli utenti.
    In questa fase è utile soprattutto farsi le giuste domande: a quali bisogni posso offrire una soluzione concreta? Qual è il tone of voice preferito dal mio pubblico? Devo essere formale o più diretto? Che tipo di contenuti predilige la mia audience? Meglio il formato video o il blogpost? Quali argomenti sono i più ricercati? Ecc.
    Questi sono solo alcuni esempi, ma ciò che conta davvero è l’approccio da parte del content marketer: tutto deve essere fatto in funzione del target di riferimento.
  2. Altro punto fondamentale è la coerenza dei contenuti con l’identità di brand: in questo caso risulta utile confrontarsi con il brand manager e il reparto grafico/creativo.
    Presentare un video blog girato mentre si fa surf alle Canarie potrebbe non essere una buona idea per uno studio di consulenza legale; per quanto disruptive, un contenuto troppo lontano dall’identità di brand e, soprattutto, dalle aspettative dell’audience risulta controproducente.
    Ad esempio, per uno studio legale, potrebbe essere molto più efficace un blogpost scritto da un esperto in materia, piuttosto che una video intervista effettuata a una raccolta fondi in cui si parla di sostenibilità e nuove sfide di mercato.
  1. Storytelling: su qualsiasi contenuto tu abbia scelto di lavorare non può mai mancare una buona narrazione a sostenerlo.
    Il tempo è la risorsa più preziosa che abbiamo e il content marketer lo sa bene: per questo i contenuti devono essere confezionati seguendo una logica di attrazione dell’utente.
    Un video troppo lungo e monotono, un articolo di blog poco chiaro o un podcast noioso non porteranno mai i frutti sperati. Seguire i trend comunicativi e creare i contenuti in base ai canali è la strategia vincente.
  2. La produzione, infine, deve venire affidata ai migliori professionisti che abbiamo a disposizione: un articolo di blog è sempre meglio affidarlo a un bravo copywriter, un e-book magari a un ghostwriter con esperienza, mentre per i video è meglio rivolgersi a un videomaker piuttosto che arrangiarlo in casa.

I canali del content marketing

I social network sono i canali più noti e quelli in cui si riversa la maggior parte dell’audience di ciascun brand, tuttavia non sono gli unici.

  1. Come già citato, uno degli strumenti più potenti del content marketing è il blog; se i social infatti sono i canali più affollati, è anche vero che non rappresentano un’identità stabile per un brand.
    I tempi corrono molto velocemente, e i social evolvono altrettanto in fretta (basti pensare all’ascesa e il rapido oblio di Netlog o MySpace solo per citarne alcuni), il blog invece rimane un asset di un’azienda o di un personal brand.
    Con un blog si ha la possibilità di creare un rapporto più diretto con il proprio pubblico e rimane un elemento altamente customizzabile.
  2. Altro canale è quello del podcast: un contenuto audio, come un’intervista o delle pillole quotidiane, è un’ottima soluzione per quel tipo di persone che hanno poco tempo e preferiscono fruire dei contenuti in maniera passiva, magari mentre si guida per andare al lavoro o mentre si suda in palestra.
  3. Video blog: è un format che sta prendendo sempre più piede, soprattutto per la velocità di fruizione dello stesso.YouTube, che pur rimanendo un social, è una tipologia di canale a sé stante che si differenzia da altre piattaforme di content discovery, dando l’opportunità ai brand di offrire contenuti di qualità su larga scala.
  4. La newsletter è un canale da molti sottovalutato ma che, se fatta con una giusta strategia, offre innumerevoli vantaggi.
    Con la newsletter si ha la possibilità di creare un canale diretto con il pubblico, personalizzando anche alcune mail in base agli interessi grazie ai vari tool di automation marketing.

Il content marketer

 

Il content marketer, dunque, si colloca in un ecosistema complesso, in cui il delineamento della

strategia dipende da numerosi fattori e altrettante pedine in gioco.

Un buon content marketer deve essere un bravo analista, un creativo e un grande conoscitore dei vari canali di distribuzione.

Il vantaggio di affidarsi a uno stratega del content marketing sta tutto nell’impostare un percorso di crescita di brand non convenzionale, duraturo e orientato al cliente.

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